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I Nostri Cavalieri di Vittorio Veneto

I ragazzi del 99 e Cavalieri dell'ordine di Vittorio Veneto.


Durante la prima guerra mondiale, "ragazzi del '99" era la denominazione data ai coscritti negli elenchi di leva che nel 1917 compivano diciotto anni e che pertanto potevano essere impiegate sul campo di battaglia.
Furono precettati quando non avevano ancora compiuto diciotto anni.
Anche Lenola diede il contributo con i propri giovani che, appena maggiorenni, furono chiamati a servire la Patria e, negli anni '70, ricevettero il meritato riconoscimento per la partecipazione ed il loro coraggioso contributo alla vittoria finale della prima guerra mondiale.
I primi contigenti, 80.000 circa, furono chiamati nei primi quattro mesi del 1917, e frettolosamente istruiti, vennero inquadrati in battaglioni di Milizia Territoriale. Alla fine di maggio furono chiamati altri 180.000 ed altri ancora ma in minor numero nel mese di luglio.
Ma i primi ragazzi del 99 furono inviati al fronte solo nel novembre del 1917, nei tragici giorni di Caporetto.
Il loro apporto unito all'esperienza dei veterani si dimostrò fondamentale per la vittoria finale.
Le giovanissime reclute appena diciottenni del '99 sono da ricordare in quanto nella prima guerra mondiale dopo la disfatta di Caporetto (24 ottobre 1917), in un momento di gravissima crisi per il Paese e per il Regio Esercito, risaldarono con onore e spirito di sacrificio ammirabili le file del Piave, del Grappa e del Montello, permettendo all'Italia la riscossa nel '18 a un anno esatto da Caporetto con la battaglia di Vittorio Veneto e quindi la firma dell'armistizio di Villa Giusti da parte dell'impero austro-ungarico.
A partire dal primo dopoguerra, il termine "ragazzi del '99" si radicò ampiamente nella storiografia e nella pubblicistica italiana da entrare nell'uso comune per riferirsi a tutti i militari nati nel 1899.
Quanti caddero o furono decorati? Non esistono, a quanto pare, dati certi, il ricordo di questi giovanissimi combattenti sopravvive nella memoria popolare
A Nervesa della Battaglia un'osteria era intitolata ai ragazzi del '99 e vi è anche un piccolo quartiere di Santa Croce del Montello definito "città dei ragazzi del '99". Via "ragazzi del 99", testimonia a Milano la targa affissa sul muro di un edificio sul lato orientale di piazza San Fedele dietro Palazzo Marino, a un passo dalla Galleria.
Ai ragazzi del '99 si riferiscono numerosi canti nati dopo Caporetto tra i giovani del fronte ed ancora oggi conosciuti.« Novantanove, m'han chiamato..date un bacio alla mia mamma e alla bandiera tricolor «.



La decorazione italiana per commemorare la Grande Guerra e l'Unità della Nazione.
Il 4 novembre 1918 terminava, per il Regno d'Italia, la campagna Italo Austriaca cominciata il 24 maggio 1915. La guerra, la più cruenta vissuta fino ad allora dal giovane stato italiano, vide la mobilitazione di una forza bellica come mai si vide nella Penisola dai tempi dell'Impero Romano: i mobilitati furono più di 6.000.000, tra uomini in armi dei diversi corpi e specialità, ausiliari delle Forze Armate (Croce Rossa Italiana, Sovrano Militare Ordine di Malta, ecc.), operai militarizzati nelle industrie, ecc..
Gli anni della guerra, come ampliamente risaputo, furono lunghi e duri al fronte. Dopo due anni dalla fine del conflitto, nel 1920, con il Regio Decreto n° 1241 del 29 luglio dello stesso anno per appunto, venne istituita la MEDAGLIA COMMEMORATIVA DELLA GUERRA ITALO AUSTRIACA. La decorazione veniva concessa ai militari, ai militarizzati, agli assimilati ed al personale dei corpi e reparti ausiliari, che avessero prestato servizio almeno per quattro mesi in zona di guerra ed in zona giurisdizionale della Armate italiane impegnate al fronte.
Questa medaglia fu portata con orgoglio da tutti gli insigniti, in armi o in congedo.
La medaglia, proprio per la sua caratteristica denominazione, riportata infatti anche sul verso della stessa, "coniata nel bronzo nemico", veniva per appunto coniata fondendo i cannoni tolti agli austriaci.
La decorazione raffigura al recto il busto di S.M. Re Vittorio Emanuele III, il Re soldato come venne chiamato, volto a sinistra, in uniforme da campagna mod. 909 (colletto in piedi, stellette al bavero, ecc.) e con il capo cinto dall'elmetto italiano, di derivazione francese, Adrian mod. 1916. Attorno a questa effige, nel giro, è riportato il motto GUERRA PER L'UNITA' D'ITALIA intervallato fra le parole dalle classiche fronde d'alloro che tanto ricorrono nella simbologia medaglistica italiana. All'altezza del bavero di S.M., alla destra, è incisa a rilievo la firma dello scultore "S. Canevari", ovvero Silvio Canevari noto artista dell'epoca. Al verso è rappresentata una Vittoria alata posata su piedistallo formato da scudi sorretti da soldati italiani. Non è chiara l'origine iconografica di tali scudi, ma svariate ipotesi, li danno come scudi da trincea italiani che tanto hanno accompagnato, nel bene e nel male, la vita dei nostri soldati nella guerra di posizione. La Vittoria è contornata, come per l'effige del Re al recto, da una frase: CONIATA NEL BRONZO NEMICO. La motivazione di tale frase è già stata spiegata sopra.
L'attacco del nastro sulla medaglia è a staffa a forma parallepipeda. Il nastro della decorazione è identico a quello della Medaglia Commemorativa delle Campagne Risorgimentali italiane: difatti la Grande Guerra è storicamente considerata già da allora l'ultima guerra per l'Unità nazionale e la redenzione delle popolazioni italiane assoggettate al dominio dello straniero. Il nastro è composto da diciotto righe verticali di eguale larghezza alternate da sinistra dai colori nazionali: verde, bianco, rosso. Non è difficile ritrovare oggi medaglie con il nastro montato al senso contrario da quanto appena descritto.

Ordine di Vittorio Veneto
fonti normative: L. 18 marzo 1968, n. 263.

Riconoscimento in favore dei partecipanti alla guerra 1914-18 e alle guerre precedenti.
A coloro che prestarono servizio militare per almeno sei mesi nelle forze armate italiane durante la guerra 1914-18 o durante le guerre precedenti è concessa una medaglia ricordo in oro.
Le caratteristiche della medaglia sono stabilite con decreto del Ministro per la difesa.
Per ottenere la concessione della medaglia gli interessati devono presentare domanda, al Ministero della difesa, tramite il comune di residenza.
È istituito l'Ordine di Vittorio Veneto, comprendente l'unica classe di cavaliere.
L'onorificenza è conferita ai combattenti della guerra 1914-18 e delle guerre precedenti, decorati della croce al merito di guerra o che si siano trovati nelle condizioni per aver titolo a tale decorazione e che siano in godimento dei diritti civili.
Le insegne nell'Ordine sono costituite da una croce metallica e da un nastrino, con caratteristiche che sono stabilite con decreto del Ministro per la difesa.
Capo dell'Ordine è il Presidente della Repubblica.
L'Ordine è retto da un consiglio composto da un generale di corpo d'armata o grado corrispondente, presidente, da quattro membri, ufficiali generali o ammiragli delle forze armate e dal presidente dell'Associazione nazionale combattenti.
Il presidente e i membri del consiglio dell'Ordine sono nominati con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro per la difesa.
L'onorificenza dell'Ordine di Vittorio Veneto è concessa con il decreto del Presidente della Repubblica su proposta del Ministro per la difesa.
Per ottenere la concessione dell'onorificenza gli interessati devono presentare domanda al consiglio dell'Ordine, tramite il comune di residenza.
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Il possesso delle condizioni previste per la concessione dell'assegno di cui all'art. 5 può essere provato con dichiarazione, anche contestuale alla domanda, sottoscritta dall'interessato, con firma autenticata dal segretario comunale o da altro impiegato incaricato dal sindaco.
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